Reading is sexy

Mattatoio N.5 o La Crociata dei Bambini, Kurt Vonnegut

La cosa meravigliosa di essere in ferie è che puoi iniziare a leggere un libro a mezzanotte e non preoccuparti se fino alle 2 proprio non ne vuoi sapere di spegnere la luce. E puoi alzarti e sproloquiare sul tuo quadernino (vedi foto sottostante) di quanto questo libro sia bello. In realtà poi in quelle due ore ho letto sì e no 20 pagine (dopo una giornata intera di lettura devo precisare che Mattatoio N.5 non si legge tutto d’un fiato, o almeno, io lo devo assaporare con una certa circospezione, non è una passeggiata di salute, ecco), ma in quanto Googlomane ho googlato l’impossibile. Dopo aver letto la prima pagina e aver capito che Kurt è uno dei Miei, uno di quegli scrittori che vorresti ascoltare silenziosamente, guardare scrivere di soppiatto, uno di quelli che, mentre scriveva, scriveva chiaramente proprio a te, con parole che bypassano la testa per dirigersi direttamente alla tua pancia, BUM, ho dovuto googlarlo, per capire immediatamente quanto abbia scritto, poi ho googlato della Battaglia di Dresda, perché sono un’ignorante e non sapevo nulla della questione se sia da considerare o no un crimine di guerra, poi ho googlato la parola “iprite” per scoprire che è un gas utilizzato nella guerra chimica detto anche “gas mostarda”. 

Le parole che mi hanno detto che Kurt mi entrava dentro diretto sono esattamente queste:

“Non vi dirò quanto mi sia costato, in soldi, tempo e ansietà questo schifoso libretto. Ventitré anni fa, quando tornai a casa dalla seconda guerra mondiale, pensavo che mi sarebbe stato facile scrivere della distruzione di Dresda, dato che tutto quel che dovevo fare era riferire quel che avevo visto. E pensavo anche che sarebbe stato un capolavoro o che per lo meno mi avrebbe fatto guadagnare un sacco di quattrini, dato che il tema era così forte. 

 Ma allora non mi venivano molte parole da dire su Dresda, o almeno non abbastanza da cavarne un libro. E non me ne vengono molte neanche adesso, che son diventato un vecchio rudere con tutti i suoi ricordi sul gobbo e le sue Pall Mall e i figli ormai grandi.”

E così via, le prime pagine sono piene di sottolineature, una presa così diretta su di me ce l’hanno avuta, per esempio, DFW, con “Considera l’aragosta”, o McCarthy, con la prima pagina di “Non è un paese per vecchi” perché, nonostante il libro in questione non sia neppure uno dei migliori, la prima riflessione dello Sceriffo Bell è una di quelle pagine per cui sarò sempre grata alla vita di essere una lettrice. Ricordo esattamente dove ero quando ho sentito i BUM di questi due autori, e chissà se fra qualche anno ricorderò il BUM di Kurt.

E pensare che erano anni che mi sentivo in soggezione nei confronti di Kurt, erano anni che glissavo su questo autore, perché Mattatoio N.5 è davvero un titolo da temere, e invece queste meravigliose pagine sono uno spaccato di guerra e vita, e Kurt, mi pare, ha mantenuto la splendida promessa che ha fatto alla moglie del suo amico e commilitone:

«Mary,» dissi «non credo che finirò mai questo libro. Ormai devo aver scritto cinquemila pagine, e le ho buttate tutte via. Se mai lo finirò, comunque, le do la mia parola d’onore: non sarà una cosa da Frank Sinatra o John Wayne. 

 «Le dirò una cosa» feci. «Lo intitolerò La crociata dei bambini.»

Il libro più bello sulla guerra che abbia letto finora, insieme a Per chi suona la campana (forse un pelino sotto, ma devo ancora finirlo), ed è bello proprio nel suo contrasto con Hem, che pensò sempre che fosse valsa la pena di combattere, mentre per Kurt è tutto davvero un affare miserevole.

5 pensieri riguardo “Mattatoio N.5 o La Crociata dei Bambini, Kurt Vonnegut

  1. Che strana coincidenza… Pochi giorni fa ho adocchiato in libreria proprio questo libro, anche se non so ancora quando inizierò a leggerlo (altri libri protestano e reclamano il loro diritto di precedenza). Ancora più strano scoprire che stai leggendo Per chi suona la campana. Alla faccia della sincronicità junghiana 😉 Aspetto allora di leggere, prossimamente su queste pagine, un tuo commento su Hemmy.

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    1. Ho scritto talmente di getto che ho fatto confusione, Per chi suona la campana l’ho letto tre volte, non ho ancora finito Mattatoio N.5. Per chi suona la campana è il primo libro che ho letto di Hem e il primo motivo per cui lo amo, sono totalmente di parte!

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      1. Non dirlo a me… in questo periodo faccio una fatica bestia a leggere. C’è da dire che sto leggendo “Lolita” di Nabokov… bello pesante, ma voglio arrivare a vedere dove arriva e in cosa sfocia la vicenda.
        Ho ancora in canna la lettura de “Il grande sonno” (da quando ne parlasti), un tentativo con un libro di Calasso (uno qualsiasi degli 8, come una russian roulette al contrario) e – da qualche giorno – “Mattatoio n°5”. 🙂

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